Mauro Calzavara è specializzato in tecniche antiche come l’encausto, il cloisonné, la scagliola e la creazione di icone sacre su legno e pietra. Ogni opera è realizzata con passione e dedizione, combinando tradizione e unicità.
Mauro Calzavara è un artigiano che ha costruito la propria formazione attraverso un percorso di studio e perfezionamento in tecniche artistiche tradizionali. Il suo cammino si distingue per la partecipazione a numerosi corsi specializzati, che gli hanno permesso di acquisire competenze dalla doratura all’iconografia, dalla pittura alle tecniche decorative.
Importanti anche i corsi di smalto su rame presso l’ARtCHIVIO Enamel Museum di Ponte San Pietro (BG), con Luigi Barato, Beatrice Mellana e Oleksii Koval. Ha seguito inoltre un corso di incisione a bulino presso la scuola orafa di Vicenza. Oggi Mauro vive e lavora a Noale, in provincia di Venezia, dove ha il suo laboratorio. In questo borgo medievale ha trovato un luogo ispirante, perfetto per coniugare vita e lavoro. Qui porta avanti con passione la sua attività quotidiana.
Per qualsiasi informazione, puoi scrivermi o contattarmi tramite i link sottostanti.
La doratura nell'arte è la tecnica di applicare una sottile foglia d’oro su una superficie, conferendo una lucentezza e un valore estetico unici. Lungi dall'essere una semplice decorazione la doratura ha rivestito un ruolo fondamentale nella storia dell'arte caricandosi di significati simbolici, religiosi ed economici. Per l’applicazione della foglia d’oro è prevista la preparazione del fondo con apposita gessatura, solitamente gesso Bologna, e utilizzando colle animali come leganti.
Tradizionalmente la doratura più pregiata prevede l’utilizzo del bolo armeno sopra la gessatura. Questa è la base ideale per la stesura della foglia d’ oro che può essere successivamente brunita attraverso l’utilizzo della pietra d’ agata. In alternativa, si possono usare le “missioni”, collanti moderni che semplificano l’applicazione ma non permettono la lucidatura a specchio. Un'alternativa all’ utilizzo del bolo armeno prevede l’ utilizzo di apposite “missioni” che funzionano da collante per la foglia d’oro, ma in questo caso non è prevista la brunitura.
Un ulteriore utilizzo dell’oro è possibile ponendolo al di sopra della superficie pittorica con effetti di delicate pennellate luminose (assist). L’ utilizzo della doratura può raggiungere livelli di alta artigianalità attraverso complesse decorazioni ottenute tramite l’utilizzo di punzoni, bulini o motivi a rilievo. Mauro Calzavara ha appreso questa antica arte frequentando corsi presso il laboratorio San Damiano di Pistoia con Grazia Sgrilli, a Vercelli con Lucia Morici, e studiando iconografia a Trento con Fabio Nones e alla scuola San Luca di Padova con Enrico Bertaboni e Annarosa Ambrosi.

Tratto da il Cristo Pantocratore di Enrico di Tedice custodito presso il Museo Nazionale di S. Matteo di Pisa
Pittura ad uovo su tavola gessata e sfondo a foglia d'oro

Tratto dalla Madonna Lenti di Carlo Crivelli conservata presso il Metropolitan Museum di New York
Pittura ad olio su tavola gessata e sfondo a foglia d’oro

Tratto da un dipinto di anonimo pisano del XIII sec custodito presso Museo civico Amedeo Lia a La Spezia
Tempera uovo su pietra e sfondo a foglia d’oro

Tratto dalle icone bizzantine del Noli me tangere
Tempera ad uovo su tavola gessata e sfondo a foglia d’oro

Tratto della madonna Nicopeia custodita a San Marco a Venezia
Tempera uovo su tavola gessata e con sfondo a foglia d’oro

Tratto dalle icone ortodosse di Elia il profeta
Tempera ad uovo su tavola gessata e aureola a foglia d’oro
La pittura ad olio è una tecnica artistica antica, apprezzata per la sua versatilità e profondità cromatica. Si ottiene mescolando pigmenti con oli, come quello di lino. Questo consente tempi di asciugatura lenti, ideali per sfumature morbide, sovrapposizioni trasparenti e correzioni progressive nel tempo.
Una delle caratteristiche principali della pittura ad olio è la ricchezza materica: i colori risultano intensi e profondi, con una luminosità che si mantiene nel tempo. La tecnica consente anche un’elevata precisione nei dettagli, rendendola perfetta per ritratti, paesaggi e soggetti sacri o simbolici.
Mauro Calzavara ha appreso questa tecnica partecipando al Corso di pittura ad olio con Alessandra Andreose a Padova. Grazie a questo percorso formativo ha potuto approfondire l’uso dei materiali, la costruzione delle immagini e la resa espressiva della luce, integrandola con altre tecniche nelle sue opere.

Tratto dall’iconografia ortodossa e bizzantina
Pittura ad olio su tavola legno e strato in scagliola

Tratta dalla Madonna Lenti di Carlo Crivelli conservata presso il Metropolitan Museum di New York
Pittura ad olio su tavola gessata e sfondo a foglia d’oro

Interpretazione del Battesimo di Cristo
Pittura ad olio su lastra in scagliola

Tratto dall’iconografia della sacra famiglia
Pittura ad olio su tavola legno e strato in scagliola

Tratto dall’icona della Madre di Dio di Korsun
Pittura ad olio su tavola legno e strato in scagliola

Tratto dall’ icona ortodossa della madonna di Kikkos
Pittura ad olio su tavola legno e strato in scagliola

Tratto dall’iconografia di San giorgio e il drago
Pittura ad olio su tavola legno e strato in scagliola

Tratto dal dipinto Venere e Cupido di Paolo Veronese conservato presso il Rijksmuseum di Amsterdam
Pittura ad olio su tavola legno e strato di scagliola
La pittura a uovo, o tempera a uovo, è una tecnica antichissima e straordinariamente durevole, in uso sin dall'antichità. Ha dominato la scena artistica europea dal Medioevo fino al primo Rinascimento, utilizzata da grandi maestri come Giotto, Masaccio e Botticelli. Con l’avvento della pittura ad olio nel Quattrocento, fu progressivamente abbandonata in Occidente, ma continuò a essere impiegata nell’Europa orientale, soprattutto nella produzione delle icone.
Il nome di questa tecnica deriva dall’uso del tuorlo d’uovo come legante per i pigmenti in polvere. Richiede grande precisione, perché i colori asciugano rapidamente, rendendo difficile correggere o sfumare come nella pittura ad olio. La brillantezza dei colori e la durata nel tempo sono tra le sue qualità più apprezzate, ma l’esecuzione necessita di una mano esperta e di grande controllo.
Gli ingredienti e materiali usati nella tempera a uovo sono semplici ma richiedono attenzione. Il tuorlo d’uovo viene separato con cura e mescolato con acqua, aceto o vino per migliorarne la conservazione. I pigmenti in polvere, naturali e puri, vengono amalgamati con questo legante. Il supporto è tradizionalmente un pannello di legno preparato con gesso, mentre i pennelli usati sono sottili e precisi, spesso in pelo naturale.

Tratto dai Cristo patient delle croci medievali
Soggetto a tempera uovo con croce in scagliola su pietra

Tratto dalle Gerarchie Angeliche di Guariento di Arpo
Tempera ad uovo su pietra

Tratto dal San Michele Arcangelo di coppo di Marcovaldo custodito presso il museo Giuliano Ghelli di San Casciano Val di Pesa
Tempera ad uovo su tavola gessata e parti a foglia d’oro

Tratto dalle Gerarchie Angeliche di Guariento di Arpo
Tempera ad uovo su tavola gessata e parti a finto oro o rame

Tratto dalle madonne della tenerezza di ambito bizzantino
Tempera uovo su tavola gessata

Tratto dalle madonne della tenerezza di ambito bizzantino
Tempera a uovo su pietra e aureola a foglia d’oro

Tratto da il Cristo Pantocratore di Enrico di Tedice custodito presso il Museo Nazionale di S. Matteo di Pisa
Pittura ad uovo su tavola gessata e sfondo a foglia d'oro

Tratto da un dipinto di anonimo pisano del XIII sec custodito presso Museo civico Amedeo Lia a La Spezia
Tempera uovo su pietra e sfondo a foglia d’oro

Tratto dalle icone bizzantine del Noli me tangere
Tempera ad uovo su tavola gessata e sfondo a foglia d’oro

Tratto dalla madonna Nicopeia custodita a San Marco a Venezia
Tempera uovo su tavola gessata e con sfondo a foglia d’oro

Tratto dalle icone ortodosse di Elia il profeta
Tempera ad uovo su tavola gessata e aureola a foglia d’oro
Frutto delle ricerche dell’architetto Carlo Scarpa e dell’artista De Luigi, questa tecnica di stucco nasce con l’intento di creare una superficie unica, luminosa e profonda, simile alla madreperla. Il materiale è composto principalmente da gesso di Bologna, colla di coniglio e pigmenti accuratamente selezionati per ottenere effetti cromatici raffinati.
Scarpa evitava il gesso da presa comune, preferendo il gesso di Bologna, un solfato di calcio bi-idrato in polvere finissima, privo di presa rapida. Questo gesso funge da inerte e viene miscelato con colle animali per ottenere stucchi e fondi di alta qualità. È da secoli il materiale prediletto per ammanniture nella doratura a guazzo e per lavori artistici di pregio.
Mauro Calzavara ha studiato queste tecniche approfonditamente frequentando il Corso di stuccomarmo e il Corso di tecnica del colore presso il Centro europeo per i Mestieri del Patrimonio a Thiene con i maestri Mauro Patrini e Renato Giangualano, nonché il Corso di encausto presso il C.F.S. di Belluno con il maestro Vico Calabrò. Tra i luoghi simbolo di questa tecnica spiccano la Fondazione Querini Stampalia a Venezia e il Museo di Castelvecchio a Verona, dove Scarpa integrò con maestria stucchi e intonaci in armonia con gli spazi architettonici.
La scagliola carpigiana è un'antica e raffinata tecnica artistica e artigianale, fiorita in particolare a Carpi (Modena) a partire dal XVII secolo. Nasce dall'esigenza di imitare materiali preziosi come il marmo e le pietre dure, in un'epoca in cui questi erano difficili da reperire e costosi. È una forma di intarsio che utilizza un composto a base di gesso, pigmenti e colle naturali, ottenendo risultati di grande impatto visivo ed eleganza.
Tradizionalmente la scagliola carpigiana e’ utilizzata con la tecnica a intarsio per la realizzazione di paliotti d’altare (Carpi è diventata celebre con queste opere. Sono veri capolavori di intarsio con soggetti sacri, motivi floreali, araldici e geometrici.) oppure nella realizzazione di tavoli, console, pannelli decorativi.

Tratto dall’iconografia della fuga in Egitto
Pittura in acrilico su tavola di legno e strato in scagliola

Tratto dai Cristo patient delle croci medievali
Soggetto a tempera uovo con croce in scagliola su pietra

Tratto dall’iconografia ortodossa e bizzantina
Pittura ad olio su tavola legno e strato in scagliola

Interpretazione del Battesimo di Cristo
Pittura ad olio su lastra in scagliola

Tratto dall’iconografia della sacra famiglia
Pittura ad olio su tavola legno e strato in scagliola

Tratto dall’icona della Madre di Dio di Korsun
Pittura ad olio su tavola legno e strato in scagliola

Tratto dall’ icona ortodossa della madonna di Kikkos
Pittura ad olio su tavola legno e strato in scagliola

Tratto dall’iconografia di San giorgio e il drago
Pittura ad olio su tavola legno e strato in scagliola

Tratto dal dipinto Venere e Cupido di Paolo Veronese conservato presso il Rijksmuseum di Amsterdam
Pittura ad olio su tavola legno e strato di scagliola
Il cloisonné è una raffinata tecnica decorativa che combina metallo e smalto, creando motivi colorati e dettagliati. Sottili fili metallici vengono applicati su una superficie per formare celle (cloisons), poi riempite con smalti vetrosi e cotte ad alte temperature. Il risultato è una superficie brillante, resistente e ricca di contrasti cromatici.
Mauro Calzavara ha appreso questa tecnica partecipando ai corsi di smalto su rame presso ARtCHIVIO Enamel Museum di Ponte San Pietro (BG) con i maestri Luigi Barato, Beatrice Mellana e Oleksii Koval. Ha inoltre perfezionato la cura del dettaglio e la lavorazione del metallo grazie al corso di incisione a bulino presso la scuola orafa degli Istituti di Vicenza.

Tratto dai Cristo patient delle croci medievali
Smalto a fuoco: tecnica cloisonne

Libera interpretazione
Smalto a fuoco: tecnica cloisonne

Tratto dalle rappresentazioni di Cristo in Trono
Smalto a fuoco: tecnica cloisonne

Libera interpretazione
Smalto a fuoco: tecnica cloisonne